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Esistono vittime di serie A e vittime di serie B?

vittime sul lavoro

Esistono vittime di serie A e vittime di serie B?

Nei primi sei mesi del 2018 sono state 469 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’INAIL.

Udite, udite signore e signori……………

Quasi 80, ripeto ot-tan-ta morti bianche ogni mese sui luoghi di lavoro, soltanto quattro registrati il 20 agosto tra Toscana, Lazio e Calabria, il tutto nell’indifferenza generale.

Per rendere l’idea è come se il Comune di Cibiana di Cadore in provincia di Belluno (447 abitanti) oppure il Comune di Scheggino in provincia di Perugia (484 abitanti), venissero sterminati in soli sei mesi. Un dato allucinante.

Ad onor del vero, qualche trafiletto in quindicesima pagina nei quotidiani nazionali o un rapido accenno in coda a qualche TG c’è stato, seguito però da un silenzio tombale e da un immobilismo totale.

E la mattanza continua inesorabile…..giorno dopo giorno, un vero bollettino di guerra.

Dopo quanto abbiamo visto in TV o letto nei giornali recentemente, mi sono posto questa domanda.

Ma esistono vittime di Serie A e vittime di Serie B?

Gli uomini, i ragazzi, le donne che perdono la vita svolgendo il proprio lavoro, per assicurare dignità e sicurezza economica a sé e alla propria famiglia, hanno qualcosa di differente da quei bambini, donne, uomini, che tragicamente hanno visto spezzate le loro vite nel crollo del ponte Morandi a Genova o nel nubifragio verificatosi nel Parco Naturale del Golfo del Pollino in Calabria?

Giustamente questi due drammatici avvenimenti hanno trovato riscontro per giorni in tutti TG e nei quotidiani nazionali, provocando un animato dibattito, quasi uno scontro tra rappresentanti del mondo della politica, amministratori, tecnici ed imprenditori, sul perché debbano ancora accadere simili disgrazie.

La sicurezza stradale, la sicurezza dei cittadini che circolano su ponti e strade è sicuramente un bene che va salvaguardato e tutelato, ma crediamo valga la stessa regola anche per coloro che al mattino vanno al lavoro ed hanno il sacrosanto diritto di ritornare alla sera a casa, dai propri familiari.

Perché allora di questo nessuno parla?

Come si spiega la latitanza sull’argomento da parte di forze politiche siano esse di governo o di opposizione?

E dove sono le prese di posizione forti del sindacato dei lavoratori e dei rappresentanti del mondo imprenditoriale datoriale?

Ho quasi la sensazione che il silenzio su questo spaventoso numero di vittime sia il prezzo necessario da pagare, in nome della crescita economica ed occupazionale del Paese.

Cosa assurda ed inaccettabile.

E’ per questo che:

Come Federsicurezza Italia, invochiamo maggiori controlli da parte degli organi preposti. Controlli sulle capacità tecnico professionali dei lavoratori che entrano in cantiere o che operano in azienda e su quei datori di lavoro che vedono la  sicurezza sul lavoro come un balzello capace soltanto di far lievitare i costi e quindi far perdere competitività all’impresa.

Come Federsicurezza Italia chiediamo ai nostri governanti di destinare maggiori risorse all’attività ispettiva, con l’assunzione di nuovi ispettori incaricati di vigilare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso una capillare attività di prevenzione, al contrario di quanto spesso avviene oggi, con la presenza in azienda per constatare l’infortunio o peggio, la morte dei lavoratori.

Federsicurezza Italia ritiene che vadano, inoltre, premiati quei datori di lavoro che si adoperano per creare in azienda una vera cultura della sicurezza, attraverso percorsi formativi che privilegiano la parte pratica e l’addestramento sul campo, che oltre a migliorare la qualità dei servizi e delle produzioni, riduce notevolmente il numero degli incidenti sul lavoro, a garanzia della propria vita e di quella dei propri collaboratori e per la gioia dei loro familiari.

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Stefano Sacrato

Affrontare nuove sfide è per me l’elisir di giovinezza e motivazione. L’essere a disposizione delle persone per cercare di risolvere i propri problemi, ha sempre caratterizzato la mia vita professionale. Programmazione e verifica dei risultati in maniera ossessiva.