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Infortuni: come analizzarli

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Infortuni: come analizzarli

Si sa, gli infortuni che accadono nella Tua Attività, o nelle aziende dove operi, non vorresti che accadessero mai. Se però, questi accadono, oltre ad accettare la triste realtà, il passo successivo è quello di registrarli. Perché si sa, alla base della prevenzione in ambito lavorativo c’è la riflessione sugli infortuni accaduti, questa servirà per comprendere dove ci possono essere state insufficienze ed errori. E tu come ti comporti? Registri gli infortuni? Li analizzi? A volte si? A volte NO? Bene, prima di tutto voglio tranquillizzarti: sei in ottima compagnia con una buona parte degli altri imprenditori italiani.

La prima cosa che devi sapere è che ogniqualvolta si verifica un evento indesiderato – infortunio o anche in caso di danni ai beni materiali, ci si rende conto di una carenza nel sistema di sicurezza. Proprio per questo motivo è importante prendere l’infortunio sul serio ed esaminarlo attentamente.

Ma che cos’è un INFORTUNIO e in cosa consiste?

Quando si parla di Infortunio in materia di Sicurezza sul Lavoro, si parla di un evento dovuto a causa violenta in occasione di lavoro, ai danni di uno o più lavoratori, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che comporti astensione dal lavoro per più di tre giorni.

Questo tipo di eventi, quando accadono, risultano essenziali per capire come strutturare la prevenzione in azienda. A tal proposito, possiamo dire di escludere o non tenere conto degli infortuni in itinere, ossia gli infortuni che accadono ai lavoratori durante il tragitto casa-lavoro o tra le varie sedi di lavoro e lavoro-casa, in quanto le misure di prevenzione sono da affrontare in modo diverso.

Come svolgere un’indagine di infortunio?

A seguito di un infortunio che accade in azienda, superate le ore di immediata emergenza e terrore, è bene distaccarsi emotivamente dall’accaduto ed esaminare in modo oggettivo l’evento. È consigliato avviare l’indagine subito dopo l’evento così da non perdere informazioni preziose. Ma come procedere?

Anche in questo caso, mi sento di tranquillizzarti, infatti uno dei tanti modi utili ce lo fornisce il Suva, istituto svizzero per l’assicurazione e la prevenzione degli infortuni che con il seguente modello ci spiega e ci guida step by step mediante una check da compilare, per farci raccogliere tutti gli elementi indispensabili per una buona indagine.

Quando si effettua un’indagine di infortunio le indicazioni che il Suva fornisce sono le seguenti:

  • Raccogliere i fatti: Parlare con la persona infortunata e se possibile sul luogo in cui è avvenuto il fatto. Le domande da fare possono essere sulla dinamica, sulla situazione prima dell’evento e dopo l’evento.
  • Individuare le cause: Analizzare le cause che hanno determinato l’evento, magari deducendole dalle informazioni raccolte.
  • Adottare le necessarie contromisure: Con quali misure si potrebbe evitare il ripetersi di questi eventi? Quali misure sono realizzabili e quali eliminano le cause nel modo più duraturo? Bisogna prendere delle misure immediate?
  • In fine, annotare i risultati: Registrare gli infortuni, prenderne nota e trascrivere i risultati ottenuti, documentare l’accaduto, le cause e le misure messe in atto.

Dove registro gli infortuni?

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo n.151/2015 è stata abrogata l’obbligatorietà di tenuta e conservazione cartacea in azienda del “Registro degli Infortuni” Il Datore di Lavoro infatti da diversi anni effettua la denuncia di infortunio mediante il portale INAIL “Cruscotto degli Infortuni”. Tuttavia, suggeriamo comunque di tenere sempre una registrazione interna degli infortuni occorsi in azienda, al fine di poterli analizzare o monitorare e periodicamente visionare velocemente.

Perché dovrei registrarli?

Sempre più spesso, possibili clienti o enti di certificazione vari (così come previsto dalla norma UNI 7249:2007) possono richiedervi l’andamento degli infortuni aziendali ed i relativi Tassi di incidenza o Indici di gravità. Tali richieste vengono fatte per capire il livello degli standard di sicurezza che la vostra azienda ha attuato. Inoltre, come detto sopra, possono servirti per effettuare varie considerazioni su costi e interventi da attuare in collaborazione con il RSPP. Se però non sai da che parte iniziare e la statistica non ti è mai piaciuta e nemmeno con le formule vai alla grande, anche in questo caso, mi sento di tranquillizzarti, infatti per semplificare il tutto, con questo semplice file Excel da compilare periodicamente con gli infortuni accaduti e che accadranno negli anni (fino a 10 anni) potrai stampare tutti i report che desideri relativi alla tua azienda. In questo modo non sarai mai impreparato e potrai fornirli a chi vuoi o anche utilizzarli internamente per te stesso.

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Cosa ci dicono gli indici o tassi infortunistici?

Tra i dati che ti possono essere richiesti e che richiede soprattutto la norma UNI 7249:2007, per le aziende che desiderano certificarsi secondo gli standard di sicurezza, gli indicatori più importanti sono i seguenti:

  • Indice di frequenza: Serve a definire il rapporto fra gli eventi verificatisi durante il periodo in esame (anno) e la sommatoria delle ore lavorate dall’intero comparto nel medesimo periodo; il valore ricavato va successivamente moltiplicato per 100.000. L’indice fornisce, quindi, il numero di infortuni avvenuti ogni centomila ore lavorate – PROBABILITA’.

  • Durata Media: Con il calcolo della durata media si può valutare con molta approssimazione la pericolosità degli infortuni all’interno del settore lavorativo dell’azienda.

  • Indice di gravità: È la misura del danno infortunistico (ovvero la serietà delle conseguenze derivanti dagli incidenti sul lavoro). L’indice fornisce, quindi, l’impatto del rischio infortunistico in termini di perdita di risorse per inabilità temporanea/permanente, morte al lavoro – MAGNITUDO.

Il file è in grado di fornirti ulteriori dati oltre quelli della norma UNI, infatti ti fornisce, in base all’età, al sesso dei lavoratori o anche dai reparti, dove accadono con maggiore frequenza gli infortuni. Inoltre, ti può fornire le percentuali delle parti del corpo maggiormente colpite ai lavoratori infortunati, tutti dati che, se correttamente valutati ti faranno ragionare su corrette procedure, DPI o organizzazione aziendale.

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Infine ricorda che, anche se non accadono infortuni nella tua azienda il tuo lavoro può comunque continuare con la registrazione dei Near miss!

Qui viene il bello! Infatti, se nella tua azienda non avvengono infortuni da molto tempo, puoi comunque registrare i famosi Near Miss o meglio noti come Mancati infortuni, Quasi Infortunio o incidenti. I mancati infortuni sono tutti quegli eventi, correlati al lavoro, che avrebbero potuto causare un infortunio o danno alla salute o morte ma, solo per puro caso, non lo ha prodotto.

Per il momento ti lascio a queste informazioni, ma torneremo ad approfondire i Near miss con relativi modelli di registrazione in un prossimo articolo del blog.

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Guido Gatti

Laureato in Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, costantemente preda della febbrile e incessante curiosità, ama valutare, pianificare ed erogare i servizi di consulenza e formazione alle aziende e ai loro dipendenti. Sempre pronto a nuove sfide. Si nutre di musica, libri ed esperienze.