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Febbre West Nile, come proteggerci?

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Febbre West Nile, come proteggerci?

La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus del Nilo Occidentale, conosciuto come virus West Nile, diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex, cioè le zanzare comuni), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.

Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona.

Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

 

 

INCUBAZIONE E SINTOMI

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, fino a 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo.

Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri, generalmente per qualche giorno: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, eruzioni cutanee.

Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.

Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

 

DIAGNOSI

La diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuati su sangue e, dove indicato, su fluido cerebrospinale.

 

TERAPIA E TRATTAMENTO

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale.

 

SORVEGLIANZA IN ITALIA

In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia è regolata dal “Piano nazionale integrato di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu – 2018”, del Ministero della Salute, che si occupa sia della sorveglianza veterinaria (animale ed entomologica, cioè degli insetti), sia della sorveglianza dei casi umani.

Dall’ultimo bollettino del 6 Settembre 2018, si scopre che nel 2018 la trasmissione del virus in Italia e nel Sud-Est Europa è iniziata prima rispetto agli anni precedenti. Il 16 giugno si è verificato il primo caso umano di infezione confermata nel nostro Paese e, al 5 settembre 2018, sono stati segnalati 365 casi confermati di infezione.

In particolare sono stati segnalati 148 casi con manifestazioni di tipo neuro-invasivo (42 in Veneto, 81 Emilia-Romagna, 11 Lombardia, 12 Piemonte, 2 Sardegna), di cui 19 deceduti; 169 casi di febbre confermata (58 Emilia-Romagna, 102 Veneto, 4 Lombardia ,2 Piemonte, 3 Venezia-Giulia) e 48 casi in donatori di sangue asintomatici.

In questa figura possiamo vedere le Province con dimostrata circolazione del virus in vettori (zanzare), animali e uomo (febbre e casi neuro-invasivi confermati, donatori di sangue asintomatici).

 

 

PREVENZIONE

Non esiste ancora un vaccino per la febbre West Nile. La prevenzione consiste soprattutto nel proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente.

 

LOTTA ALLE ZANZARE, SÌ MA IN SICUREZZA!

  • In casa: applicazione di zanzariere alle finestre e utilizzo dei fornelletti a piastrina o degli elettro-emanatori a ricarica liquida, da accendere mezz’ora prima della necessità e sempre a finestre aperte, o garantendo un piccolo ricircolo d’aria per evitare effetti irritanti. Questi prodotti rientrano tutti nella categoria dei biocidi e, come tali, sono soggetti a una normativa piuttosto ferrea che ne garantisce la sicurezza. Usati secondo le indicazioni, hanno una tossicità bassa e una breve persistenza nell’ambiente.
  • All’esterno: in piccoli ambienti come giardini domestici e terrazzi è possibile accendere spirali fumigene (zampironi) o altri prodotti a combustione (come le candele alla citronella), che però sono efficaci in aree di dimensione limitata. Va ricordato che l’uso è consentito solo all’aperto, sia per il pericolo rappresentato dalla fiamma stessa, che per quello derivante dai fumi tossici che possono scaturire dalla combustione.

 

SCELTA E CORRETTO UTILIZZO DEI REPELLENTI CUTANEI PER ZANZARE

Un discorso a parte va fatto per i repellenti da applicare direttamente sulla pelle. Questi vanno usati solo quando necessario e scelti in base alla percentuale del principio attivo che contengono e che, per legge, deve essere indicata sull’etichetta.

 

Quali repellenti usare per proteggersi dalla puntura di zanzare?

È importante utilizzare prodotti a base di principi attivi ad azione repellente registrati come Presidi Medico Chirurgici (PMC) presso il Ministero della Salute o come Biocidi secondo il Regolamento UE n. 528/2012.

La maggior parte di questi prodotti sono a base di Icaridina (KBR 3023), di Dietiltoluamide (DEET) e di altre molecole di sintesi come il Paramatandiolo (PMD o Citrodiol) e l’Etil-butil-acetil-aminopropionato (IR3535 o AMP).

I repellenti con concentrazione inferire al 20% sono sufficienti per le nostre latitudini mentre quelli con il 30% (o più) vanno applicati solo quando si viaggia in Paesi in cui c’è il rischio di contrarre malattie trasmesse da zanzare infette.

 

Cosa si intende per “prodotto registrato”?

Significa che il prodotto è stato testato e che il Ministero della Salute non ritiene che possa provocare effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente, se usato secondo le indicazioni riportate in etichetta.

 

I prodotti repellenti a base di estratti vegetali sono efficaci?

Anche per scegliere un repellente a base di estratti vegetali efficace bisogna controllare sull’etichetta che si tratti di un prodotto registrato come PMC o Biocida. I prodotti registrati attualmente in commercio sono quelli a base di eucalipto e geraniolo.

Formulati a base di citronella, geranio, lavanda, bergamotto, non rientrano in questa categoria e non garantiscono adeguata efficacia.

 

Con quale frequenza deve essere riapplicato il repellente?

La durata dell’efficacia dipende dalla concentrazione del principio attivo: più è alta la percentuale di principio attivo, più duratura è la protezione. L’efficacia e la durata dell’azione protettiva dipendono inoltre anche da altri fattori, quali strofinamento, temperatura ambientale, sudorazione, etc.

 

I repellenti possono essere usati sui bambini?

Sì. La maggior parte dei prodotti può essere utilizzata sui bambini di età superiore ai 2 anni. Verificare comunque quanto riportato in etichetta.

 

  • sotto ai 2 anni di età: non utilizzare alcun tipo di prodotto insetto-repellente (anche se a base di estratti naturali). Meglio optare per barriere meccaniche come un velo di tulle a maglie strette da mettere ben teso sulla culla e sul passeggino
  • dai 2 ai 12 anni: anche per i bambini più grandi, la scelta deve essere fatta accuratamente in base alla concentrazione di principio attivo. Se necessario usare esclusivamente prodotti con concentrazione di principio attivo (p.a.) minore/uguale al 10% e non superare le 2 applicazioni nelle 24 ore
  • dai 12 anni in su, alle latitudini italiane sono sufficienti i prodotti inferiori al 20% di p.a. che proteggono anche fino a 6 ore.

 

I repellenti possono essere usati in gravidanza o allattamento?

In gravidanza e allattamento è meglio non applicare prodotti a base di DEET e KBR, mentre il Citrodiol può essere utilizzato non più di una volta al giorno e a concentrazioni inferiori o uguali al 20%.

 

Quali precauzioni bisogna seguire quando si utilizza un repellente?

  • Applicare i repellenti solo sulla pelle esposta e/o sull’ abbigliamento (come indicato sull’etichetta del prodotto). Non applicare i repellenti sulla pelle sotto i vestiti.
  • Non usare mai repellenti su tagli, ferite o pelle irritata.
  • Non applicare su occhi o bocca.
  • Quando si utilizzano spray repellenti, non spruzzare direttamente sul viso ma applicarli con le mani.
  • Lavarsi sempre accuratamente le mani dopo l’applicazione.
  • Non permettere ai bambini di maneggiare o spruzzare il prodotto.
  • Evitare di applicare i repellenti sul palmo delle mani dei bambini per evitare il contatto accidentale con occhi e bocca.
  • Utilizzare solo il repellente necessario per coprire la pelle esposta; l’applicazione eccessiva non dà una protezione migliore o più duratura.
  • Quando la protezione dagli insetti non è più necessaria, lavare la pelle trattata con acqua e sapone. Ciò è particolarmente importante quando si utilizzano repellenti più volte al giorno o in giorni consecutivi.
  • In caso di reazioni avverse (rash cutaneo o altri sintomi), sospendere l’applicazione, lavare via il repellente con acqua e sapone neutro e consultare un medico, mostrando possibilmente il prodotto usato.

 

In commercio esistono diverse formulazioni di repellenti. Quali scegliere?

Qui sono elencate le caratteristiche principali delle diverse formulazioni per una guida alla scelta adatta alle proprie esigenze, tempo di esposizione, professione, età, etc.

Formulato Indicazioni
Lozioni Facilmente distribuibili con le mani. Necessitano di particolare attenzione in prossimità del volto.
Roll-on Pratico perché evita dispersioni nell’ambiente, particolarmente adatto per l’utilizzo sui bambini.
Spray Non assicurano un dosaggio uniforme e non devono essere applicati direttamente sul volto.

Comodi per l’impregnazione saltuaria di abiti da lavoro Attenzione: infiammabili.

Braccialetti Offrono protezione solo in corrispondenza della cute vicina al braccialetto stesso.
Salviette e spugnette Adatte per l’utilizzo sul volto, forniscono però un rilascio limitato di prodotto.
Formulazione spalmabile Sono le formulazioni dermatologicamente più tollerate, permettono un adeguato dosaggio e una corretta distribuzione.

 

È possibile utilizzare un repellente e una protezione solare allo stesso tempo?

Sì. Le persone possono utilizzare sia una protezione solare sia un repellente quando sono all’aperto. Seguire le istruzioni riportate sulle confezioni per la corretta applicazione di entrambe i prodotti. In generale, si consiglia di applicare prima la protezione solare e poi il repellente. La protezione solare ha comunque bisogno di essere riapplicata più spesso del repellente.

 

La cosa più importante è seguire sempre le raccomandazioni che appaiono sull’etichetta del prodotto!

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Monica Navaro

Medico-Chirurgo in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva. Sono iperattiva, meticolosa, creativa e sempre alla ricerca di nuove occasioni per migliorare me stessa. Le mie passioni sono lo studio, la mia professione, il cibo e il mare.