L’efficacia dell’attuale formazione sul lavoro: migliorabile?
Nell’estate 2018 è stata svolta una ricerca finalizzata a capire quale fosse il miglior strumento di sensibilizzazione alla sicurezza e quindi l’efficacia nel tempo dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Lo strumento di lavoro era un questionario anonimo proposto a 42 lavoratori di varie aziende del territorio veneto e, in particolare, dell’area polesana.
Il questionario – strumento ancora utilizzabile – ha lo scopo di verificare l’efficacia dei corsi di formazione e non il grado di apprendimento dei singoli lavoratori!
Dopo una premessa, in cui viene espressa una richiesta di onestà, esso si compone di tre parti: nella prima parte si raccolgono le informazioni personali del lavoratore (mansione, titolo di quelli che hanno risposto a meno di 12/18(B): studio, lingua madre…) e le informazioni relative all’azienda (n° di dipendenti, settore ATECO…); nella seconda si raccolgono informazioni sull’ultimo corso svolto (quando si era svolto e di quante ore fosse, se il gruppo di discenti eraomogeneo o eterogeneo) e sul docente (se conoscesse o meno il suo mestiere, se trattava di argomenti specifici del mestiere o dell’azienda del lavoratore o argomenti generici…); nella terza parte vengono poste 18 domande tra le quali:
- I rischi principali della sua azienda sono (non del suo lavoro specifico) :
- Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS/RLST) della sua Azienda?
- Chi sono gli addetti al primo soccorso in azienda?
- Chi è Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
- Quali sono le principali sostanze usate in azienda ed i loro pericoli principali.
I risultati ottenuti (dalle risposte alle domande della terza parte del questionario) sono stati analizzati e riassunti in vari grafici:
Lavoratori che hanno risposto correttamente a più di 12/18:(A)
Confronto tra titolo di studio dei discenti che hanno risposto correttamente a 12/18 e quelli che hanno risposto a meno di 12/18 (B):
Domande poste e relative criticità (C):
– Relazione tra livello di preparazione del formatore che ha tenuto il corso e quantità di risposte corrette date dal lavoratore nel questionario (D)
Non sono state riscontrate relazioni tra il grado di istruzione e livello di correttezza alle risposte; si è invece notato che un docente più preparato ottiene un maggior numero di discenti in grado di rispondere correttamente, anche dopo anni, alle domande riguardanti il corso. Tutto ciò è stato studiato nella Tesi di Laurea – in “Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro” – dal titolo “Studio
dell’efficacia nel tempo della formazione sui temi della sicurezza sul lavoro e ricerca della miglior strategia di sensibilizzazione alla sicurezza”.
Oggetto di questa tesi sono i dati raccolti dai questionari ma anche la comunicazione efficace, l’andragogia e le nuove tecniche di informazione e formazione.
Gli adulti apprendono con le stesse modalità degli adolescenti? L’andragogia, che è la scienza che studia l’apprendimento dell’adulto, ci dice di no. Quindi, come deve approcciarsi un formatore nei corsi di formazione rivolti a discenti adulti? Il teatro, ed in particolare lo psicodramma, può servire ad imparare attraverso l’immedesimazione, e quindi “essendo” per un momento un personaggio diverso da chi si è ogni giorno a lavoro? Nella tesi si cercavano risposte anche a queste domande.
Sensibilizzare alla sicurezza significa: usare appropriati veicoli di trasmissione, conoscere il destinatario, del quale bisogna riascoltare e valutare nuovamente gli interessi, significa suscitare interesse con nuovi stimoli, avere approcci diversi a seconda del discente, ma significa anche tenere corsi di formazione che conoscano e sfruttino la comunicazione efficace. Quest’ultima è indispensabile per relazionarsi con discenti che si riveleranno disponibili a cambiare il modo di svolgere i propri compiti.
Quando si parla di appropriati veicoli di trasmissione si intende rivolgere l’attenzione anche alla musica e al teatro: il role-playng, lo psicodramma e canzoni semplici, istruttive ed efficaci potrebbero essere i nuovi porti dove approdare quando si naviga nel grande mare della comunicazione. Nuovi metodi potrebbero migliorare l’efficacia della formazione.
Si è notato, grazie a questa ricerca – che comprendeva 42 lavoratori di vari mestieri, dall’infermiera al falegname, dal medico all’operaio – che in 25 su 42 hanno superato il test. Non è facile dedurre se alcune competenze siano date dall’esperienza lavorativa o dalla frequenza del corso, risulta quindi critica la valutazione completa dei corsi analizzati. Ciò che è certo è che i lavoratori stessi esprimevano scarsa fiducia nei corsi svolti, per motivi come l’orario svantaggioso nei quali venivano svolti.
I corsi di formazione, se svolti in modo adatto alla soglia di attenzione media e soprattutto con i metodi più partecipativi, potranno rappresentare l’oro delle nuove generazioni. Alcuni elementari corsi di formazione potrebbero in un futuro essere tenuti nelle scuole primarie e negli istituti tecnici e alberghieri. In questo modo gli studenti diventerebbero, gradualmente, dei lavoratori già sensibili ai temi generali della sicurezza sul lavoro e la formazione successiva avrebbe esclusivamente carattere di aggiornamento.