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Domande frequenti

Sistema Srl / Domande frequenti
Chi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione?

La figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è stato stabilito dal Decreto Legislativo 81/2008 ed è una figura OBBLIGATORIA.

Per poter esercitare il ruolo di RSPP, il datore di lavoro deve aver frequentato un corso di formazione specifico della durata variabile dalle 16 alle 48 ore (a seconda se la categoria di rischio dell’azienda è alto, medio o basso), riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro e con l’impegno nell’aggiornamento specifico

I tre livelli di rischio (ALTO/MEDIO/BASSO) di determinano dal codice ATECO 2007 PRIMARIO presente nella visura camerale.

La funzione di RSPP può anche essere esercitata dal datore di lavoro se si tratta di azienda che opera nell’ambito:

* Artigiano o Industriale con un massimo di 30 lavoratori;

* Agricolo o Zootecnico con un massimo di 10 lavoratori;

* Ittico con un massimo di 20 lavoratori;

* Altri Settori con un massimo di 200 dipendenti.

Il datore di lavoro può affidare l’incarico ad una persona esterna all’azienda, previo accertamento delle competenze tecniche e dei requisiti professionali richiesti dalla legge sulla tutela della sicurezza. In questo caso il datore di lavoro potrà non svolgere il corso di formazione obbligatorio sopra indicato. A seconda delle dimensioni dell’azienda ed anche a seconda della tipologia dell’azienda, la figura del RSPP può essere affiancata anche da altri soggetti, quali l’ASPP (Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione) che è una figura professionale che deve avere delle caratteristiche tecniche specifiche per poter svolgere questo ruolo per aiutare il responsabile, nel coordinamento del servizio di prevenzione e protezione dei rischi.

Come si solleva un carico?

PIANIFICARE: considerare la posizione e il peso del carico da sollevare

LA GIUSTA POSIZIONE DA TENERE: posizionare i piedi stabilmente rispetto al carico da sollevare

PIEGARE LE GINOCCHIA: non piegare la schiena e non sforzare la colonna vertebrale

RIALZARSI SENZA PIEGARE LA SCHIENA: fare assumere alla colonna vertebrale una posizione verticale rispetto al suolo.

MUOVERSI E COLLOCARE IL CARICO: Non ruotare sulle caviglie ma con tutto il corpo. Non piegare la testa in avanti mentre ci si muove con il carico.

Una persona sanguina abbondantemente...cosa fare?

1. Evitare se possibile il contatto diretto del ferito: chiedere che faccia pressione egli stesso sulla ferita;

2. Nel caso non fosse possibile esercitare la pressione sulla ferita proteggendo le mani con guanti monouso;

3. Collocare il ferito in modo tale da rendere possibile la medicazione;

4. Allertare prontamente i soccorsi;

5. Se la ferita continua a sanguinare, comprimere con più forza;

6. Proseguire a tamponare la ferita fino all’arrivo dei soccorsi;

7. Se vi dovete assentare (ad es. per allertare i soccorsi) applicare un tampone oppure una compressa sterile per sostituire l’azione della compressione manuale;

8. Lavarsi accuratamente le mani dopo aver effettuato i primi interventi di soccorso

Perchè fare la valutazione manuale dei carichi?

Lo scopo della valutazione manuale dei carichi è quello di identificare le lavorazioni rischiose prendendo in considerazione vari fattori tra cui:

  • Gli individui coinvolti
  • Il carico sollevato
  • L’ambiente di lavoro.
Come si lavora bene in ufficio?

a) Lo schermo deve essere orientabile tale da garantire un’immagine stabile, evitando luminosità eccessive e riflessi;

b) Controllare la luminosità proveniente dalle finestre;

c) La tastiera deve essere orientabile per garantire un confort maggiore;

d) Mantenere uno spazio sufficiente per l’autonomia di movimento delle gambe;

e) Utilizzare sempre delle scarpe riposanti;

f) La luce artificiale deve essere adeguata alle funzionalità ed ai compiti da svolgere;

g) Ridurre al minimo i rumori fastidiosi che possono distrarre;

h) Eliminare i riflessi fastidiosi;

i) La superficie di lavoro deve essere non riflettente ed avere spazio sufficiente per le attrezzature e i documenti;

j) La seduta regolabile e stabile.

Dispositivi di protezione individuale (DPI); quali regole adottare?
  • Se non sapete o avete dimenticato come utilizzare un particolare DPI chiedere istruzioni al datore di lavoro o al preposto;
  • I DPI devono essere sempre mantenuti puliti ed in condizioni soddisfacenti. Seguire le appropriate procedure di decontaminazione, ove richieste, prima di riporli.
  • NON utilizzare MAI DPI difettosi o danneggiati;
  • NON utilizzare DPI che non siano stati specificatamente approvati dal datore di lavoro;
  • Se trovate il vostro DPI non confortevole o non della propria misura, riferirlo al datore di lavoro o al preposto;
  • I DPI non rendono immortali. Usare sempre il buon senso e rispettare sempre le regole di sicurezza e le procedure prescritte;
  • Accertarsi che i propri DPI siano appropriati al lavoro che si sta per intraprendere. I DPI devono assicurare o anche eccedere gli standard applicabili per le lavorazioni secondo le norme.
Sicurezza in Agricoltura- Utilizzo in sicurezza dei trattori
  • Non utilizzare trattori o macchine agricole senza la necessaria preparazione;
  • Effettuare controlli e manutenzione delle macchine prima e dopo lunghi periodi di inattività;
  • Spegnere il motore prima i scendere dalla macchina;
  • Impiegare rimorchi o operatrici di massa adeguata;
  • Fare attenzione ai carichi alti alle trazioni eccessive ed alla velocità;
  • Non effettuare mai riparazioni o controlli sotto la macchina senza le opportune attrezzature;
  • Nelle manutenzioni e nelle ispezioni arrestare il mezzo bloccando i freni e spegnendo il motore;
  • Assicurarsi dell’efficienza dei dispositivi di arresto;
  • Indossare dispositivi di protezione individuale e abiti di lavoro idonei;
  • Mai distrarsi o agire d’impulso;
  • Utilizzare sempre le cinture di sicurezza.
Pratiche di sicurezza per i carrellisti
  • SOLO personale preparato e certificato può operare con i carrelli;
  • MAI trasportare persone sulle forche;
  • Trasportare carichi entro la capacità del carrello;
  • NON transitare al disotto di un carico elevato. Attenzione ai pedoni!!!
  • Mantenere testa e mani all’interno dell’abitacolo
  • Allacciare SEMPRE le cinture di sicurezza;
Cosa significa Sicurezza sul Lavoro?

La sicurezza sul lavoro è innanzitutto preparazione ed informazione. Conoscere i rischi relativi alla propria attività ed essere pronti a reagire con efficacia alle possibili minacce, sono i due elementi che consentono di ridurre i rischi e limitare gli incidenti.

10 regole per la sicurezza sul posto di lavoro
  • Aggiornati sulle procedure di riduzione e prevenzione dei rischi;
  • NON utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) danneggiati;
  • Presta SEMPRE attenzione a quello che fai;
  • Utilizza SEMPRE i DPI quando sono richiesti;
  • In caso di emergenza segui il piano di evacuazione previsto;
  • Mantieni pulito ed in ordine il TUO posto di lavoro;
  • NON mettere a repentaglio la TUA sicurezza e quella di ALTRI con comportamenti irresponsabili;
  • Ispeziona frequentemente lo stato dei dispositivi di protezione individuale (DPI) dati in dotazione;
  • Se NON sei stato addestrato a fare un lavoro, NON lo fare;
  • Pretendi che anche i TUOI colleghi assumano comportamenti corretti.
Com’è definito il Dirigente dal Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro?

L’art. 2 comma 1 lett.d ) del D.lgs. 81/08 individua il Dirigente come la persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.

Il Dirigente deve avere un’adeguata formazione in materia di salute e sicurezza?

Si. Lo svolgimento adeguato del ruolo impone una preparazione specifica in materia di salute e sicurezza. L’art. 37 del D.Lgs 81/08 e l’Accordo in conferenza permanente tra Stato, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano, prevedono che il Dirigente debba ricevere un’adeguata e particolare formazione, con durata minima di 16 ore, seguita da aggiornamento di 6 ore quinquennale. La formazione di 16 ore deve essere completata nell’arco temporale di un anno e può essere svolta in azienda ed anche in modalità E-Learning.

Chi è il Preposto?

L’art. 2 comma 1 lett.e ) del D.lgs. 81/08 individua il Preposto come la persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

Chi può essere Preposto?

Il Preposto può essere:

  • un lavoratore esperto che uno inesperto, purché gli competa il dare direttive ed impartire ordini;
  • chiunque, indipendentemente dalla qualifica e dalle competenze, svolga un lavoro avente contenuti di coordinamento e direzione di altri lavoratori.

Ad esempio ruoli del tipo di capofficina, capo reparto, capo squadra, capo magazzino, capo turno, capo ufficio, etc….

Cos'è l' Hazard Analysis Critical Control Point System?

Hazard Analysis Critical Control Point System è conosciuto con l’acronimo “HACCP” ed è diventato oggigiorno sinonimo di sicurezza alimentare.

Il sistema HACCP quando è stato introdotto in Europa?

Il sistema HACCP è stato introdotto in Europa grazie alla Direttiva 43/93/CE, recepita in Italia con il D.lgs. 155/97, il quale prevedeva l’obbligo di applicazione di tale protocollo per tutti gli operatori del settore alimentare.

Cosa definisce il Pacchetto Igiene?

Il Pacchetto Igiene definisce e regolamenta la responsabilità primaria degli operatori nell’assicurare la sicurezza degli alimenti che producono, implementa le procedure basate sui principi dell’HACCP, definisce i requisiti per la registrazione degli stabilimenti di produzione e sviluppa linee guida di Buone Pratiche Igieniche e per l’applicazione del protocollo.

Quali sono le norme di igiene comportamentale?
  1. Indossare indumenti puliti camici puliti privi di parti facilmente staccabili (es.: perline, lustrini, brillantini, piccole borchie metalliche).
  2. Raccogliere i capelli con copricapo adeguato (cuffie di protezione).
  3. Lavare e disinfettare le mani ad inizio lavoro.
  4. Lavare e disinfettare le mani dopo aver utilizzato i servizi igienici.
  5. Lavare e disinfettare le mani prima di riprendere il lavoro a seguito di qualsiasi interruzione o dopo aver toccato parti del corpo (es: bocca, naso, occhi, capelli), o dopo aver starnutito o soffiato il naso.
  6. Lavare e disinfettare le mani dopo aver manipolato i rifiuti.
  7. Non indossare orologi, anelli, bracciali, orecchini o collane, piercing con brillantino o parti facilmente staccabili.
  8. Le unghie devono essere corte, curate e senza smalto. Non usare trucco pesante, profumi e creme profumate o con odori persistenti. Vietato usare unghie e ciglia finte.
  9. Non fumare, bere e mangiare durante le fasi di   movimentazione, trasporto, lavorazione e somministrazione degli alimenti.
  10. Non masticare caramelle o gomme durante la manipolazione e somministrazione degli alimenti e bevande.
  11. Non assaggiare il cibo durante le fasi di preparazione con le dita.
  12. In caso di ferita comunicarlo al responsabile e coprire la ferita con un cerotto, meglio se vistosamente colorato e coprire il cerotto con un guanto usa e getta.
  13. In caso di smarrimento del cerotto comunicarlo immediatamente al responsabile.
Quanti sono i trattamenti con il freddo a cui vengono sottoposti gli alimenti?

I trattamenti con il freddo a cui vengono sottoposti gli alimenti sono di tre tipi:

  • REFRIGERAZIONE con temperature di stoccaggio tra 0°C-2°C. E’ il migliore sistema per mantenere inalterati tutti i caratteri dei prodotti freschi.
  • CONGELAMENTO con temperature superiori a -20°C/-25°C;
  • SURGELAZIONE con temperature di -30°C/-50°C
Cosa si intende per primo soccorso?

Il primo soccorso è l’insieme d’atti terapeutici, compiuti nella fase successiva ad un infortunio o un malore improvviso e nel medesimo luogo dove lo stesso si è verificato, per assicurare la sopravvivenza della vittima, in attesa del soccorso d’urgenza (medici o paramedici).Quali sono gli adempimenti obbligatori per le aziende o le associazioni che hanno dipendenti nel proprio organico ai sensi del Decreto Ministero della Salute 15 luglio 2003 N° 388?

Entrato in vigore il 3 febbraio 2005, il D.M. 388/2003 prevede alcuni adempimenti obbligatori per tutte le aziende, e anche per le associazioni che hanno dei dipendenti e precisamente:

  1. Classificazione delle aziende (art. 1)
    Il decreto classifica le aziende in tre gruppi (A, B e C) in base alla tipologia dell’attività svolta, del numero dei lavoratori occupati nonché dei fattori di rischio.
  2. Organizzazione del pronto soccorso (art. 2)
    Il datore di lavoro deve garantire la presenza sul luogo di lavoro di:
    – cassetta di pronto soccorso per le aziende del gruppo A e B secondo quanto previsto dall’allegato 1 del D.M. 388;
    – pacchetto di medicazione per le aziende del gruppo C secondo quanto previsto dall’allegato 2 del D.M. 388.
  3. Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso (art.3)
    Il decreto prevede l’obbligo di formazione per i lavoratori designati al primo soccorso, con istruzione teorica e pratica per l’attuazione delle misure di primo intervento interno e per l’attivazione degli interventi di pronto soccorso.
    Il corso dovrà avere una durata di 16 ore per le aziende inserite nel gruppo A e 12 ore per quelle del gruppo B e C.
  4. Attrezzature minime per gli interventi di pronto soccorso (art. 4)
    Il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, ove previsto, sulla base dei rischi specifici presenti nell’azienda o unità produttiva, individua e rende disponibili le attrezzature minime di equipaggiamento e i dispositivi di protezione individuale per gli addetti al primo intervento interno e al pronto soccorso.
Chi effettua la formazione degli addetti al pronto soccorso?

La formazione deve essere svolta da personale medico, in collaborazione ove possibile, con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. Nello svolgimento della parte pratica della formazione il medico può avvalersi della collaborazione di personale infermieristico o di altro personale specializzato

Qual è il numero telefonico di pronto intervento sanitario?

Il numero telefonico unico per l’emergenza sanitaria è il 118 (in alcune realtà territoriali tutti i numeri di emergenza sono stati unificati sotto il numero unico di emergenza 112) attivo su tutto il territorio nazionale.

E’ un servizio pubblico e gratuito, attivo 24 ore su 24, coordinato da una centrale operativa e sotto la responsabilità di un medico.

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