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Occhio al computer nei luoghi di lavoro!

affaticamento occhi

Occhio al computer nei luoghi di lavoro!

Condizioni d’illuminazione non idonee possono causare disturbi che riguardano soprattutto la vista e che realizzano un quadro noto come ASTENOPIA (SINDROME DA FATICA VISIVA). Questo è particolarmente importante non solo per i lavoratori addetti ai videoterminali, ma anche per tutti noi che utilizziamo PC, tablet e smartphone!

I sintomi sono: bruciore, lacrimazione, secchezza, senso di corpo estraneo, ammiccamento frequente, fastidio alla luce, pesantezza, visione annebbiata o sdoppiata, stanchezza alla lettura.

Le cause più frequenti sono dovute all’abbagliamento per un’illuminazione eccessiva o per presenza di riflessi, con conseguente affaticamento visivo per costrizione della pupilla in miosi e contemporaneo affaticamento dei muscoli palpebrali in stato di contrattura per difendere l’occhio stesso dall’eccesso di luce.

Tuttavia anche le condizioni di scarsa illuminazione sono causa di astenopia per lo sforzo fisico e mentale impiegato per osservare e seguire il lavoro.

Le persone con difetti visivi, particolarmente i presbiti, sono costrette a un maggiore sforzo accomodativo e quindi sono più a rischio.

Inoltre ricordiamo sempre che tutte le condizioni d’illuminazione errata, sia in eccesso che in difetto, sono spesso causa o concausa d’infortunio.

 

Le cause di astenopia possono essere schematicamente suddivise in quattro gruppi di fattori:

  1. Legati alle caratteristiche del compito visivo, come distanza media di osservazione e tempo di applicazione;
  2. Ambientali;
  3. Legati alle caratteristiche cliniche e funzionali dell’apparato visivo;
  4. Organizzativi e di sensibilità individuale.

 

Le principali manifestazioni dell’astenopia sono:

  1. Disturbi visivi: disagio/disturbo alla luce (fotofobia), visione sfuocata, visione sdoppiata, fastidio o anche dolore perioculare. A questi sintomi possono corrispondere riduzione dell’acuità o dell’ampiezza visiva, allontanamento del punto prossimo di accomodazione, comparsa o aumento di strabismo, miopizzazione transitoria;
  2. Disturbi oculari: lacrimazione, prurito, bruciore, secchezza, rossore, sensazione di sabbia negli occhi, dolore periorbitario e/o retrobulbare;
  3. Disturbi generali: cefalea, astenia, nausea, vertigine, tensione generale.

Oltre a subire gli effetti prodotti sull’apparato muscolare dalla visione ravvicinata e protratta, i videoterminalisti sono soggetti a continue richieste oculo-motorie: il frequente spostamento dello sguardo dallo schermo alla tastiera, dalla tastiera al testo scritto e viceversa, la necessità di correggere il testo sul video, sono tutti compiti impegnativi di tipo “muscolare” e quindi molto stancanti. La maggior parte della sintomatologia, dunque, è di tipo soggettivo e ha una base muscolare.

 

SORVEGLIANZA SANITARIA SUI RISCHI DA AFFATICAMENTO VISIVO

L’unica attività per la quale la legislazione prevede l’obbligo di sorveglianza sanitaria, a proposito dell’affaticamento visivo, è quella degli addetti ai videoterminali (VDT), così come definiti dal D.Lgs. n. 81/2008, ovvero coloro che utilizzano un’attrezzatura munita di VDT, in modo sistematico o abituale, per 20 ore settimanali, dedotte le interruzioni.

L’uso prolungato dei VDT può provocare un insieme di disturbi funzionali che nel loro complesso vengono definiti “Sindrome astenopica occupazionale”. Purtroppo la legislazione vigente considera il problema dell’affaticamento visivo solo a proposito degli addetti ai VDT, mentre il rischio è certamente più diffuso.

Molte altre lavorazioni, infatti, prevedono un impegno visivo ravvicinato e protratto, come nelle attività metal-meccaniche, di saldatura, di confezionamento di vestiario, di laboratorio analisi, dell’industria orafa, dell’industria ceramica, ecc.

 

L’attuale normativa, al fine di evitare l’insorgenza di questa sintomatologia ha previsto l’inserimento di pause lavorative di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro continuativo al VDT e una sorveglianza sanitaria preventiva e periodica per gli addetti che operano per più di 20 ore/settimana in modo sistematico e abituale.

Come indicazione di carattere generale si può definire pausa un cambiamento di attività in compiti che non richiedono in alcun modo un impegno visivo da vicino e che richiedano un cambiamento di postura.

La sorveglianza sanitaria dei lavoratori addetti all’uso di VDT è trattata dal D.Lgs. n. 81/2008: i lavoratori, prima di essere addetti, sono sottoposti a una visita medica per evidenziare eventuali malformazioni strutturali e a un esame degli occhi e della vista effettuati dal medico competente. Qualora l’esito della visita ne evidenzi la necessità, il lavoratore è sottoposto a esami specialistici. In base ai risultati della visita il lavoratore può essere giudicato:

  • IDONEO CON O SENZA PRESCRIZIONI;
  • NON IDONEO.

La periodicità della visita di controllo, fatti salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, è BIENNALE per i lavoratori classificati come idonei con prescrizione e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età. È invece QUINQUENNALE negli altri casi.

Il lavoratore è sottoposto a controllo oftalmologico a sua richiesta, ogniqualvolta sospetti una sopravvenuta alterazione della funzione visiva, confermata dal medico competente, oppure ogniqualvolta l’esito della visita medica ne evidenzi la necessità.

 

 

 

ALCUNE RACCOMANDAZIONI

Le prime riguardano sicuramente la postazione e l’organizzazione del lavoro:

  • Illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce naturale, mediante la regolazione di tende o veneziane, oppure con illuminazione artificiale. Le condizioni di maggiore comfort visivo sono raggiunte con illuminamenti non eccessivi e con fonti luminose poste al di fuori del campo visivo e che non si discostino, per intensità, in misura rilevante da quelle degli oggetti e superfici presenti nelle immediate vicinanze, in modo da evitare contrasti eccessivi;
  • Al fine di evitare riflessi sullo schermo, abbagliamenti ed eccessivi contrasti di luminosità la postazione di lavoro va correttamente orientata rispetto alle finestre presenti nell’ambiente di lavoro.
  • L’illuminazione artificiale dell’ambiente deve essere realizzata con lampade provviste di schermi ed esenti da sfarfallio, poste in modo che siano al di fuori del campo visivo degli operatori; o in caso di lampade a soffitto non schermate, la linea tra l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzonte un angolo non inferiore a 60°;
  • Nel caso in cui l’operatore porti occhiali bifocali, il monitor non deve essere posizionato troppo in alto (evitare di inclinare la testa indietro per guardare lo schermo);
  • Regolare adeguatamente il contrasto e la luminosità del proprio monitor per migliorare la qualità del testo e della grafica;
  • Assumere la postura corretta di fronte al video in modo tale che la distanza occhi-schermo sia pari a circa 50-70 cm;
  • Distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l’affaticamento visivo;
  • Più o meno alla fine di ogni schermata (pagina) sollevare lo sguardo e fare un respiro profondo;
  • Durante le pause e i cambiamenti di attività previsti, è opportuno non dedicarsi ad attività che richiedano un intenso impegno visivo, come ad esempio la correzione di un testo scritto (durante le pause utilizzare lo smartphone non è una buona idea! Non diamo la possibilità ai nostri occhi di riposare);
  • Utilizzare sempre gli occhiali o le lenti a contatto prescritti;
  • Ricordarsi di comunicare al medico competente qualunque disturbo della vista.

 

ALTRI ASPETTI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE

Microclima: il lavoro al videoterminale non richiede il rispetto di parametri diversi da quelli normalmente assunti per il comune lavoro d’ufficio. È necessario che nella postazione di lavoro la velocità dell’aria sia molto ridotta, evitando la presenza di correnti d’aria provenienti da porte, finestre, bocchette di condizionamento, ventilatori, apparecchiature poste in vicinanza ecc. È anche importante che l’aria non sia troppo secca per evitare possibili irritazioni degli occhi. Altrettanta precauzione andrà posta per evitare fonti di calore radiante poste nelle immediate vicinanze della postazione, quali impianti di riscaldamento ma anche finestre che possano essere colpite da irraggiamento solare diretto ecc.

Infine è importante mantenere sempre puliti lo schermo e i propri occhiali per evitare la presenza nel campo visivo di ombre e riflessi fastidiosi ed evitare dunque di sforzare la vista.

 

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Monica Navaro

Medico-Chirurgo in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva. Sono iperattiva, meticolosa, creativa e sempre alla ricerca di nuove occasioni per migliorare me stessa. Le mie passioni sono lo studio, la mia professione, il cibo e il mare.